È il 4 dicembre del 1926, e nei pressi del piccolo lago Silent Pool, nel Surrey, viene ritrovata una macchina abbandonata con i fari accesi. Al suo interno, una patente di guida scaduta, una pelliccia e una piccola valigia. Il veicolo, una Morris Cowley, apparteneva ad Agatha Christie, ma della scrittrice non c’è nessuna traccia. Volatilizzata.
Dopo l’ennesima e furiosa lite, Archibald Christie, marito della scrittrice, era andato via di casa per raggiungere la sua amante e segretaria, Nancy Neele. L’uomo aveva già inviato le carte del divorzio alla moglie e non c’era più nulla che la regina del brivido potesse fare per riparare ciò che si era rotto ormai da diverso tempo. In preda alla rabbia più cocente, Agatha aveva lasciato un biglietto in cui informava che sarebbe andata a fare un giro in macchina. Poi era sfrecciata via, forse nella speranza di poter scappare il più lontano possibile.
Agatha Christie è scomparsa, e il giorno seguente incomincia una folle caccia alla ricerca di una delle scrittrici di gialli più amate del '900. La stampa pubblica un comunicato in cui annuncia della sparizione, fornendo tutti i dettagli necessari per aiutare le forze dell’ordine nella ricerca. Il Daily News offre la cifra di 100 sterline a chiunque possegga informazioni rilevanti.
Scoppia così una vera e propria febbre, che sembra frizzare ogni giorno di più. Fra le quindicimila persone impegnate nella ricerca, spunta anche niente meno che Sir Arthur Conan Doyle, celebre fan della scrittrice e appassionato del mondo dell’occulto, che pur di ritrovare la propria beniamina, consegna un guanto della Christie a una medium, nella speranza di poter scoprirne la posizione. Il tentativo si rivela un buco nell’acqua. Cani da caccia, sommozzatori e persino un aereo: per scovare la Duchessa della morte vengono spese migliaia di sterline, ma l’opinione comune inizia a convergere verso un’unica e terribile soluzione: Agatha Christie è morta, e forse è stata uccisa proprio dal marito Archibald, desideroso di eliminare la scomoda moglie per far spazio alla giovane e voluttuosa amante.
Ma all’undicesimo giorno di ricerche, spunta fuori la soffiata di un’impiegata di un centro termale, a centinaia di chilometri da dove era stata trovata la macchina della scrittrice: Agatha Christie è sana e salva e alloggia all’Hydropathic Hotel di Harrogate. La Christie, a seguito di uno shock dovuto alla recente perdita della madre Clara e al divorzio da Archibald, aveva improvvisamente perso la memoria, e aveva raggiunto il centro termale con un taxi. Una volta arrivata si era registrata sotto il nome di Theresa Neele. Neele, come il cognome dell’amante del marito. Una scelta piuttosto bizzarra. La scrittrice aveva trascorso alcuni giorni in totale tranquillità, fra serate danzanti e partite a bridge con gli ospiti dell’hotel, incurante delle trepidanti ricerche che avevano coinvolto l’intera Inghilterra. Archibald viene così contattato immediatamente per riconoscere la moglie e dopo essersi ricongiunto alla donna, i due tornano a casa pacificamente.
Ma l’ipotesi dell’amnesia improvvisa dovuta allo shock sembra non convincere pienamente, soprattutto se ci si concentra sul nome che la Christie ha deciso di utilizzare per registrarsi presso l’hotel. La soluzione più accreditata è quella di un gioco di prestigio ben architettato dalla scrittrice, decisa a sparire per portare a galla la relazione clandestina del marito, rivelando l’identità dell’amante in modo ingegnoso e screditando Archibald agli occhi del mondo intero.
La stampa si concentrò moltissimo sulla misteriosa scomparsa della Christie, la quale negli anni decise di evitare sapientemente l’argomento, anche nelle sue autobiografie. I giornali avanzarono anche l’ipotesi di una messa in scena pubblicitaria tesa a promuovere l’ultimo romanzo della scrittrice, "L’Assassinio di Roger Acroyd". Agatha però non aveva fatto i conti con i suoi fan, che si erano sentiti presi in giro per il divertissement che era stato costruito e che aveva impiegato gli sforzi di così tante persone.
Nel libro “Agatha Christie e il mistero della sua scomparsa”, lo scrittore Jared Cade avanza l’ipotesi che la Duchessa della morte non avrebbe mai potuto mettere in pratica un piano un di tali proporzioni se non fosse per l’aiuto di qualcuno. Cade sostiene che la famiglia della Christie ebbe un ruolo fondamentale nell’intera vicenda, facilitando gli spostamenti della donna e confondendo le acque. Ma gli eredi rigettarono con forza questa ipotesi, dichiarando di non avere nulla a che fare con la scomparsa di Agatha.
Quello che sorprende maggiormente, è la consapevolezza che la Christie è in grado di stupire non solo quando china a battere sulla macchina da scrivere. È altrettanto capace di lasciarci a bocca aperta quando meno ce lo aspettiamo, costruendo un intreccio straordinario anche con il naso fuori dai suoi romanzi.
La scomparsa di Agatha Christie